I 100 kurush d’oro sono state coniate dall’Impero Ottomano con l’intento di avere un valore artistico e storico. Oggi queste monete sono piuttosto rare e ricercate perché appartengono a un’epoca passata, quando in Turchia e in parte dei Balcani vi era l’Impero Ottomano. Nel mercato dell’oro del Medio Oriente questi esemplari d’oro sono monete molto ricercate dai collezionisti non solo per la loro rarità, ma anche per via del valore storico.
I 100 kurush d’oro a noi giunti sono stati prodotti nella parte finale della vita dell’Impero Ottomano, quando era considerato il “Malato d’Europa”. Dall’ottocento fino allo scoppio della prima guerra mondiale gli ottomani hanno infatti perso molti territori, tra cui la Grecia, la Serbia e altre zone dei Balcani, ma anche in altre aree, come la Libia a vantaggio del Regno d’Italia. Con la fine della Grande Guerra l’Impero Ottomano cessò di esistere e nacque la Repubblica Turca.
In questo contesto storico vennero coniate le monete d’oro qui proposte, che avevano più quantità d’oro dei marenghi prodotti dagli Stati aderenti all’Unione Monetaria Latina, della quale l’Impero Ottomano non fece parte.
I 100 kurush d’oro pesano 7,2160 grammi, il cui contenuto in oro è pari a 6,62 grammi (0,2127 once). Osserviamo quindi che la purezza d’oro è maggiore rispetto al marengo. La moneta qui esposta ha una purezza d’oro del 91,67% contro il 90% dei marenghi. Il diametro è pari a 22,3 millimetri, mentre lo spessore è di 1,4 mm.
Queste monete d’oro sono tutt’oggi legali nella Repubblica Turca, sebbene l’Impero Ottomano non esista più. Al momento 100 kurush corrispondono a 1 lira turca, dunque sarebbe impensabile e totalmente sconveniente utilizzare queste monete al loro valore nominale.
Il valore reale dei 100 kurush d’oro è quindi chiaramente più alto e oggi praticamente nessuno le utilizza nella vita quotidiana. Ad interessarsi di queste monete d’oro sono più propriamente i collezionisti e gli investitori.