Le 20 dracme d’oro nell’Ottocento rappresentano il Marengo Greco, infatti le sue caratteristiche di peso corrispondevano a quelle dei 20 franchi d’oro o delle 20 lire d’oro e di altri marenghi d’oro, i quali furono coniati in tutta Europa nell’ambito del progetto dell’Unione Monetaria Latina.
La Grecia divenne indipendente dall’Impero Ottomano nel 1932 e il primo re di Grecia fu Ottone I. Egli di conseguenza fu il primo sovrano presente sulle 20 dracme d’oro. Ottone fu cacciato da una rivolta popolare e fu sostituito da Giorgio I, indicato dall’assemblea greca come nuovo sovrano.
Giorgio I fece entrare poi il Paese nell’Unione Monetaria Latina nel 1868 e la Grecia coniò 20 dracme d’oro fino al 1913 con il volto di questo sovrano. L’Unione Monetaria Latina fu un tentativo di avere una moneta unica europea. Tutti gli stati aderenti hanno coniato monete d’oro con eguali caratteristiche, in questo modo possono essere interscambiabili.
Il Marengo greco da 20 dracme d’oro ha le stesse caratteristiche degli altri marenghi d’oro emessi in altri Paesi europei. Pesa infatti 6,4516 grammi, di cui 5,8064 grammi d’oro, ha il titolo pari a 900 (21,6 carati) e il diametro è di 21 millimetri.
Le 20 dracme d’oro seppur emesse per la Grecia, sono state coniate dalla zecca di Parigi.
Sul dritto dei 20 dracme d’oro troviamo il profilo di Giorgio I. Intorno al capo del sovrano appaiono il nome e i titoli di Giorgio I in lingua e caratteri greci. In basso troviamo l’autore del disegno, Barre.
Sul rovescio del marengo greco troviamo il valore nominale della moneta, 20 dracme, e il nome dello Stato emittente, appunto “Regno di Grecia”, ovviamente anche qui in lingua e caratteri greci.