Brusco calo dell’oro: è ora di comprare o proseguirà la discesa?

mercati finanziari

La quotazione dell’oro ha subito nell’ultima settimana un brusco calo, che l’ha portata a scendere sotto la soglia dei 1.300$ l’oncia. Oggi la quotazione dell’oro è pari a 1.286$ l’oncia, mentre il prezzo dell’oro in euro è di 36,56€ al grammo. Rispetto al nostro ultimo aggiornamento di giovedì scorso la quotazione in dollari ha perso il 2,88%, mentre il prezzo in euro il 2,20%.

Dopo un trend positivo durato sei mesi da agosto 2018 a febbraio 2019 che ha portato la quotazione dell’oro da 1.160$ l’oncia a 1,346$ l’oncia, crescendo quindi del 16%, l’oro ha ricevuto una pesante battuta d’arresto.

Dati economici americani

A fermare l’avanzata dell’oro è stato ancora una volta il dollaro americano, che ha ripreso forza grazie a dati economici americani positivi, in particolare al PIL del quarto trimestre del 2018, pari al +2,6%, che ha sì rallentato rispetto al terzo trimestre (+3,4%) e al secondo trimestre (+4,2%), ma ha battuto le attese, che lo davano a +2,2%. Questo dato è stato visto dagli investitori come un incentivo a puntare sul dollaro perché aumenta le probabilità che la Federal Reserve aumenti almeno una volta i tassi di interesse nel 2019.

I dati sul lavoro, però, non sembrano essere così positivi. Infatti la stima ADP (National Employment Report), ossia la variazione del numero di occupati negli Stati Uniti d’America (escluso il settore agricolo) ha mostrato sì un aumento di 183.000 unità, ma le previsioni erano maggiori, ovvero pari a 189.000 unità. Venerdì usciranno i dati definitivi, ovvero i Non-Farm Payroll, che potranno influenzare sia l’andamento del dollaro che il valore dell’oro sui mercati finanziari.

L’avanzata del dollaro ha fatto perdere terreno all’oro, dal momento che quest’ultimo è scambiato direttamente in dollari sul mercato delle commodities (materie prime) e dunque l’influenza della valuta statunitense sull’andamento della quotazione dell’oro è molto forte.

Solo il dollaro ha influito sull’oro? Assolutamente no, ci sono alcuni episodi geopolitici che stanno condizionando i mercati finanziari, tra cui il mercato dell’oro.

Cina – Stati Uniti d’America

Innanzitutto la possibilità che Cina e Stati Uniti trovino un accordo commerciale si fa sempre più concreta. Sembra che entro la fine del mese potrebbe arrivare l’ufficialità. Dalle indiscrezioni del Wall Street Journal sembra che gli USA potrebbero essere pronti a togliere i dazi imposti l’anno scorso su 200 miliardi di prodotti cinesi, dall’altra parte la Cina si potrebbe impegnare a ridurre le tariffe sui prodotti agricoli, chimici, auto d’importazione e altre merci di provenienza americana. Un accordo Cina-Stati Uniti potrebbe porre fine all’esigenza di molti investitori di comprare beni rifugio, tra cui l’oro che è considerato il bene rifugio per eccellenza.

Brexit

Un altro nodo importante è quello legato alla Brexit, mancano tre settimane all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, anche se è sempre più probabile un rinvio della data per permettere sia ai negoziati di avere più tempo sia al parlamento inglese di votare alcune leggi ritenute fondamentali per l’attuazione della Brexit stessa.

Gli ultimi negoziati si sono arenati sulla questione del confine fra Irlanda del Nord e Irlanda, che appena si verificherà la Brexit diventerà anche il confine terrestre fra UE e UK. L’Unione Europea, con esplicita richiesta della Repubblica d’Irlanda, ha richiesto che il confine rimanga aperto e che non sia chiuso da barriere doganali. Il motivo non è solo commerciale, ma anche sociale e politico. Per decenni a causa di quel confine chiuso ci sono stati molti morti per via delle tensioni fra chi desiderava un Irlanda unita e chi voleva un Irlanda del Nord unita a Londra.

In caso di no deal, ossia di non accordo fra Unione Europea e Regno Unito, non è chiara la futura reazione dei mercati finanziari. L’oro probabilmente subirà molta volatilità, in caso di crisi potremmo supporre che il prezzo potrebbe volgere al rialzo (così come accadde il giorno dopo il referendum del 2016), ma non vi è alcuna certezza.

Dunque, è ora di comprare o la discesa proseguirà? Al momento non possiamo dirlo perché è necessario che questi nodi appena elencati vengano sciolti, solo allora l’oro potrebbe intraprendere un trend netto, rialzista o ribassista che sia.

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Il ritorno del Gold Standard?

Il Sole 24 Ore riporta un articolo molto interessante in merito allo status dell’oro. Dal 29 marzo 2019 la Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea, considerata la banca delle banche centrali, ha deciso che l’oro detenuto dalle banche commerciali diventa «Cash Equivalent», ossia equivalente al denaro e di conseguenza “Risk Free“.

Si tratta della prima “rimonetizzazione” dell’oro dal 1971, anno in cui il presidente americano Nixon pose fine alla convertibilità tra oro e dollaro. Alcuni osservatori credono che questo possa essere il ritorno del Gold Standard, che ha caratterizzato la storia economica e monetaria fra l’Ottocento e il Novecento.

La notizia è molto importante perché in questo caso l’oro non diventerebbe solo un mezzo di investimento, ma viene equiparato al denaro, di fatto l’oro diventa una “moneta” all’interno dei bilanci delle banche commerciali e non è solamente un “asset” in portafoglio.

Andamento dell’oro sui grafici

Prezzo dell'oro Bullion Vault
Prezzo dell’oro in euro su Bullion Vault

Il grafico appena pubblicato è stato preso dal sito Bullion Vault e mostra l’andamento del prezzo dell’oro in euro nell’ultima settimana. In prima analisi notiamo la discesa avvenuta venerdì scorso che ha portato l’oro a perdere molto terreno rispetto alla moneta unica europea. Da lunedì invece il prezzo è stato abbastanza stabile, ciò significa che tendenzialmente oro ed euro hanno avuto più o meno lo stesso andamento.

Quotazione dell'oro
Quotazione dell’oro in dollari

Questo grafico ci mostra invece l’andamento della quotazione dell’oro in dollari. Possiamo notare anche qui il calo di venerdì scorso, che però è proseguito anche lunedì mattina e si è arrestato solo nel pomeriggio. Da quel momento il cambio oro dollaro ha trovato una sua fase laterale ed ha viaggiato su un canale compreso fra 1.281$ l’oncia e 1.291$ l’oncia.

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