La Hard Brexit potrebbe far schizzare il prezzo dell’oro?

Il prezzo dell’oro continua a crescere e raggiunge i 36.49€ al grammo, un valore vicinissimo al massimo dell’ultimo anno e mezzo toccato lo scorso Natale a quota 36.55€. Per trovare un valore più alto bisogna tornare ad aprile 2017. La quotazione in dollari resta invece pressoché stabile rispetto alla nostra ultima rilevazione aggirandosi intorno ai 1.294$ l’oncia.

Molti sono gli eventi che stanno influenzando i mercati finanziari e di conseguenza il valore dell’oro. In primo luogo abbiamo sicuramente il tema Brexit che in questi ultimi giorni ha avuto importanti aggiornamenti, ma persiste anche lo shutdown americano e la guerra commerciale fra Cina e Stati Uniti.

Martedì 15 gennaio la Camera dei Comuni britannica ha bocciato l’accordo sulla Brexit raggiunto fra il Regno Unito e l’Unione Europea dopo due anni intensi di trattative. Salvo eccezioni o novità la bocciatura del parlamento britannico comporterà una Hard Brexit il 29 marzo 2019. Ciò significa che in quella data il Regno Unito uscirà dall’Unione Europea senza avere alcun accordo commerciale con il resto dell’Europa unita. A novembre 2018 la Bank of England (Boe) rilasciò stime choc in caso di Hard Brexit, si parlava di un calo del PIL in un anno dell’8%. Numeri folli se pensiamo che tendenzialmente negli ultimi anni il Pil degli Stati europei si aggira fra il +1% e il +2%.

Il commercio fra gli Stati membri dell’UE e il Regno Unito sarà regolato semplicemente dal WTO (World Trade Organization – Organizzazione mondiale del commercio); inoltre non ci sarà libera mobilità di cittadini, ma sarà necessario un visto per recarsi in Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord e viceversa i cittadini provenienti da questi Paesi dovranno ottenere un visto per viaggiare negli Stati UE.

In questo contesto l’oro potrebbe assumere nuovamente il ruolo di bene rifugio, come accadde dopo il voto referendario del giugno 2016, che sancì la vittoria del “Leave” sul “Remain”. Il 24 giugno 2016 la quotazione dell’oro ebbe in giornata un aumento dell’8% passando da 1.253$ l’oncia a 1.358$ l’oncia , sebbene poi a fine sessione abbia chiuso a 1.315$ l’oncia.

Prezzo dell’oro nell’ultima settimana

prezzo dell'oro
Prezzo dell’oro Bullion Vault

Il grafico di Bullion Vault proposto mostra l’andamento del prezzo dell’oro nell’ultima settimana. Possiamo notare il trend crescente che ha portato il valore dell’oro da 35.97€ al grammo del 10 gennaio agli attuali 36.49€ al grammo, un aumento dunque dell’1,44% registrato in una sola settimana.

A condizionare tale aumento è stato il calo dell’euro, che ha portato quindi il prezzo dell’oro in Europa a crescere nonostante la quotazione sia rimasta pressoché stabile, come vedremo in seguito.

quotazione oro
Quotazione oro dollari (XAU/USD)

Questo grafico mostra invece l’andamento del cambio oro dollaro nella settimana appena passata. A differenza del grafico oro/euro possiamo notare subito un trend abbastanza laterale, dove la quotazione si è mossa all’interno di un range piuttosto stretto, precisamente fra i 1.286$ l’oncia e 1.297$ l’oncia.

Ciò testimonia come in realtà l’oro abbia guadagnato terreno solo sull’euro e non sul dollaro, sebbene la quotazione attuale sia abbastanza alta rispetto a pochi mesi fa.

Fattori che potrebbero influenzare il prezzo dell’oro

Abbiamo visto i grafici e abbiamo parlato del tema Hard Brexit, che è sempre più centrale nelle cronache finanziarie e di politica estera. Come avevamo già anticipato anche altri fattori stanno influenzando il prezzo dell’oro o potrebbero farlo in futuro.

Prosegue lo shutdown americano, ossia la sospensione di alcune attività amministrative degli Stati Uniti d’America perché non è stata approvata la legge di bilancio. Il motivo dello stop è riconducibile alla richiesta di Donald Trump di costruire un muro lungo il confine con il Messico. I democratici, che controllano la Camera dei Rappresentanti, rifiutano la richiesta del presidente.

Oltre ai disservizi per i cittadini, lo shutdown porta anche a una riduzione del Pil americano, che potrebbe influire sui mercati finanziari, tra cui le borse e il dollaro. In questo contesto l’oro potrebbe acquisire appeal presso gli investitori.

La guerra commerciale fra Cina e Stati Uniti d’America ha portato il primo dei due Paesi a subire un rallentamento della crescita economica. I dazi imposti alla Cina hanno fatto apprezzare il dollaro, che si è comportato in questa situazione da bene rifugio. Dunque una possibile ripartenza della Cina potrebbe sfavorire la valuta statunitense a vantaggio dell’oro.

Infine resta alta l’attenzione sulle scelte della Federal Reserve in merito alla politica monetaria. Se la banca centrale americana dovesse realmente decidere di alzare i tassi di interesse con un ritmo inferiore, il dollaro americano potrebbe subire un contraccolpo e l’oro potrebbe approfittarne per ottenere dei guadagni sui mercati finanziari.

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