La sterlina d’oro Guglielmo IV è una moneta britannica prodotta dalla Royal Mint di Londra dal 1831 al 1837. La produzione fu abbastanza elevata, infatti vennero coniate ben 9 milioni di sovrane nei soli 7 anni di regno.
La sterlina d’oro Guglielmo IV è l’unica sovrana che non vide mai sul rovescio il famoso disegno raffigurante san Giorgio che combatte a cavallo contro il dragone, opera dell’italiano Benedetto Pistrucci. Sul retro della sovrana vi era impresso infatti lo stemma reale britannico, che fu introdotto nel 1825 da suo fratello Giorgio IV e fu poi abbandonato dalla regina Vittoria nel 1871.
La sterlina d’oro Guglielmo IV è quindi anche chiamata “sterlina stemmata“, proprio perché ha lo stemma reale britannico sul retro della moneta, sul dritto ovviamente venne disegnato il profilo del re del Regno Unito.
Caratteristiche della sterlina d’oro Guglielmo IV
La sterlina d’oro Guglielmo IV, così come tutte le altre sovrane, ha precise caratteristiche di peso e dimensioni. Esse sono regolamentate dalla legge del 1816 chiamata Great Recoinage (“Grande Riconiazione“), che diede ufficialmente il via al ritorno delle sterline d’oro.
La produzione fu infatti interrotta circa 200 anni prima da Giacomo VI di Scozia, divenuto Giacomo I d’Inghilterra, che volle sostituire le sterline d’oro con le “Unite” per celebrare l’unione delle corone di Scozia e d’Inghilterra.
Le caratteristiche di tutte le sterline d’oro sono uguali, perciò ogni sterlina d’oro ha lo stesso peso e le stesse dimensioni.
La sterlina d’oro Guglielmo IV è una moneta con un peso in oro di 7,322381 grammi, lo spessore è di 1,52 millimetri, il diametro è di 22,05 mm, mentre in totale essa pesa 7.98805 grammi. Il titolo è 916,66%, dunque 22 carati su 24.
Sul dritto è presente come in ogni sterlina d’oro il profilo del sovrano, ovvero Guglielmo IV del Regno Unito. Il capo del sovrano guarda verso destra e intorno a sé possiamo individuare la scritta“ GUGLIELMUS IIII D:G:BR:OMN:REX F:D.”, che possiamo tradurre con “Guglielmo IV per grazia di Dio re delle Bretagne, difensore della fede”.
Sul retro come potete vedere dall’immagine mostrata poc’anzi non troviamo san Giorgio che uccide il drago del Pistrucci, ma lo stemma reale britannico, mentre in basso è incisa la dicitura “ANNO” e accanto la data di coniazione della moneta d’oro britannica.
Guglielmo IV: il re marinaio
Guglielmo IV era il terzo figlio di Giorgio III e non era dunque l’erede al trono del padre. Alla morte di quest’ultimo sul trono salì il primogenito Giorgio IV, che già governava come principe reggente a causa della malattia psichica del Re.
Da giovane Guglielmo IV si arruolò nella Royal Navy, ossia la marina reale britannica. Ciò comportò successivamente al sovrano impresso sulla sterlina d’oro Guglielmo IV il soprannome di “Re marinaio“. La sua carriera militare non fu affatto breve, era di stanza a New York durante la rivoluzione americana che portò all’indipendenza degli Stati Uniti.
Addirittura il generale e futuro presidente George Washington studiò un piano per rapire l’allora principe Guglielmo, fatto che portò il re in persona a raddoppiare il numero di guardie di suo figlio. Successivamente a Guglielmo venne affidato il comando di due navi: la fregata HMS Andromeda e poi la nave di linea HMS Valiant, dopo essere stato promosso a contrammiraglio.
Nel 1790 terminò la sua carriera militare per intraprendere quella politica. Chiese a suo padre di essere nominato Duca, che gli sarebbe valso un posto alla Camera dei Lord. Suo padre inizialmente rifiutò, ma lo investì poi non solo del titolo di Duca di Clarence e St Andrews, ma anche di conte di Munster. Guglielmo aveva infatti minacciato il padre di candidarsi alla Camera dei Comuni in caso di rifiuto.
Non si interessò inizialmente a un buon matrimonio di convenienza come si confaceva alla nobiltà europea di quei tempi perché essendo figlio terzogenito non era prossimo nella linea di successione al trono. Intraprese una relazione con l’attrice irlandese Miss Jordan per circa vent’anni, dalla quale nacquero dieci figli, ma nessuno legittimo.
Al termine di questa relazione nei primi anni dell’Ottocento e a causa dei problemi dinastici che stava incontrando la Corona, egli si interessò al matrimonio; si sposò infatti con la principessa Adelaide di Sassonia-Meiningen.
L’unica figlia di suo fratello Giorgio IV morì nel 1817 e il re Giorgio III era prossimo alla dipartita. Alla salita al trono del fratello l’erede al trono era il secondogenito di Giorgio III, ossia Federico Augusto di Hannover, che però morì nel 1827.
Inaspettatamente Guglielmo si ritrovò ad essere erede al trono d’Inghilterra, scranno su cui salì all’età di 64 anni nel 1830, quando spirò il re Giorgio IV. Dall’anno successivo la Royal Mint iniziò a coniare la sterlina d’oro Guglielmo IV.
Fu un re che non amava lo sfarzo e il lusso, ma preferiva lavorare duramente. Infatti non crebbe mai con l’idea di diventare re, tanto che lo portò ad arruolarsi come già detto nella marina britannica. Il Duca di Wellington, che sconfisse Napoleone, fu nominato per breve tempo primo ministro e confermò il carattere laborioso del sovrano.
L’atto più famoso del re Guglielmo IV fu il Reform Act del 1832, che cambiò alcune parti del sistema elettorale inglese. Venne dato un numero più alto di seggi alle città più abitate, soprattutto quelle che avevano ottenuto un boom demografico in seguito alla rivoluzione industriale. Meno seggi vennero di conseguenza assegnati a quei luoghi meno popolati.
Inoltre venne aumentata la base elettorale a 650.000 persone da 400.000. All’epoca la popolazione britannica era di 14 milioni.
Guglielmo IV e sua moglie ebbero solo 2 figlie, che però morirono prematuramente. Alla sua morte il Regno Unito passò a sua nipote Vittoria, mentre il regno di Hannover a suo fratello Ernesto Augusto perché lì vigeva la legge salica e non vi potevano essere regnanti donne.