La sterlina d’oro Giorgio VI come quella di Edoardo VIII sono entrambe esemplari molto rari legati da eventi affascinanti e dalla fortissima rilevanza storica.
Iniziamo col parlare dell’edizione di Giorgio VI in quanto fu l’unica delle due realmente messa in circolazione. Re Giorgio VI, padre dell’attuale regina Elisabetta II, è stato incoronato re del Regno Unito e dei reami del Commonwealth il 12 maggio 1937. È stato quindi l’ultimo imperatore d’India fino al 1947, anno dell’indipendenza dello Stato asiatico.
La sua sterlina è molto rara, la Royal Mint ne coniò solo 5.501 esemplari in versione proof, ossia fondo a specchio datati 1937. In quel periodo infatti la produzione delle sterline d’oro versione bullion era sospesa dal momento che il Regno Unito era ufficialmente uscito dal Gold Standard nel 1931. Il cosiddetto “Sistema aureo” era nato nel 1816 dopo le guerre napoleoniche, anno in cui venne promulgata la legge chiamata “The Great Recoinage“, ossia “La Grande Riconiazione“.
La sterlina d’oro Giorgio VI vede sul dritto il profilo del sovrano verso sinistra, disegnato da Humphrey Paget, con la scritta in latino in circolo “GEORGIVS VI D:G:BR:OMN:REX F:D:IND:IMP.”, che possiamo tradurre con “Giorgio VI per grazia di Dio re delle Bretagne, difensore della fede, Imperatore d’India”.
Sul rovescio è invece disegnata la storica opera dell’italiano Benedetto Pistrucci di san Giorgio che uccide il dragone, mentre in basso troviamo la datazione della sterlina d’oro 1937.
Il 1937 è la stessa data di coniazione riportata anche sulla sterlina d’oro di Edoardo VIII, sovrano che ha preceduto Giorgio VI nonchè suo fratello maggiore. La moneta non fu mai rilasciata ufficialmente dalla Royal Mint, di questa rimangono solamente rarissimi esemplari, testimoni di un avvenimento storico che fu sensazionale.
Edoardo VIII: il re che abdicò
La sterlina d’oro del 1937 vede sul dritto Giorgio VI, ma in precedenza in quell’anno un altro re sarebbe dovuto comparire sulla sovrana, ossia Edoardo VIII. La sua storia è particolare e decisamente singolare.
Edoardo VIII è salito al trono alla morte del padre, re Giorgio V, nel gennaio 1936 e non ci restò nemmeno un anno. A dicembre dello stesso anno infatti abdicò in favore del fratello minore senza mai celebrare l’incoronazione. Per rispetto del re defunto è uso in Inghilterra aspettare un anno dalla morte del precedente re in forma di lutto. La Sterlina d’oro Giorgio VI porta la data del 1937 proprio in virtù di questo evento.
Edoardo VIII ha abdicato perché era intenzionato a sposare Wallis Simpson, una donna americana divorziata, risposata e prossima al secondo divorzio. Le proteste arrivarono sia dal governo britannico che dai governi dei dominion sparsi nel mondo perché il sovrano inglese è anche capo della Chiesa d’Inghilterra, che vietava il matrimonio ai divorziati se il precedente partner fosse stato ancora in vita.
Il re preferì rinunciare al trono per poter sposare Wallis Simpson e ottenne il titolo di Duca di Windsor, che conservò fino alla morte, avvenuta nel 1972.
La Royal Mint per non farsi trovare impreparata aveva comunque iniziato anticipatamente la produzione della sterlina d’oro Edoardo VIII in versione proof, che sarebbe stata pubblicata in occasione dell”incoronazione. Dal momento che non quest’ultima non avvenne mai, la zecca del regno Unito distrusse le sterline d’oro coniate, anche se alcune si salvarono.
Sembra che alcune di queste siano ancora in circolazione, ma hanno un valore altissimo a causa della loro rarità. Il Royal Mint Museum ne conta 9. Nel 2014 in un’asta per questa moneta d’oro britannica vennero spese 516.000 sterline.
Sterlina d’oro Giorgio VI: sul dritto il re della resistenza inglese
Salito sul trono dopo l’abdicazione del fratello Edoardo VIII, Giorgio VI fu un re molto amato dal popolo e la sterlina con la sua immagine ha catturato l’interesse di molti collezionisti.
Oltre per il numero limitato di monete prodotte, la sterlina d’oro Giorgio VI ha un fascino particolare per via del sovrano ivi impresso. Giorgio VI fu infatti il re che guidò il Regno Unito negli anni peggiori del secolo scorso, quelli della seconda guerra mondiale.
Solo tre anni dopo la salita al trono del suo sovrano, la Gran Bretagna fu in guerra contro la Germania nazista e accanto alla Francia. Dopo la sconfitta di quest’ultima, la Gran Bretagna rimase isolata e iniziò a subire i bombardamenti a tappeto nel 1940 da parte dell’aviazione tedesca in quella che fu chiamata “Battaglia d’Inghilterra“.
Re Giorgio VI, superando la sua balbuzie, fece una serie di discorsi radiofonici alla popolazione invitandola a resistere e conquistandone l’affetto. Il sovrano infatti non decise di fuggire, ma rimase nel suo Paese. Questi eventi, e la singolare storia della sua ascesa al trono legata all’abdicazione del fratello, sono narrati brillantemente nel celebre film di Tom Hooper “Il discorso del Re“, dove ad interpretare Giorgio VI fu il premio oscar Colin Firth.
Poco dopo la guerra, nel 1952, il re morì a causa di un tumore e sul trono salì sua figlia primogenita Elisabetta, la quale come sappiamo è la più longeva regnante della storia britannica.
Aveva probabilmente paura di passare alla storia come il re balbuziente, ma è invece ricordato come il sovrano che non fuggì mai dall’Inghilterra e che non si arrese mai ai nazisti, consentendo quindi la successiva liberazione dell’Europa.