Prezzo dell’oro in rialzo e torna sopra 1.500$

Il prezzo dell’oro è in rialzo e torna sopra quota 1.500$ l’oncia dopo aver viaggiato per settimane sotto questa soglia considerata psicologica da diversi analisti. Il rialzo dell’oro è stato influenzato da diversi fattori, che andremo ad analizzare nel corso di questo approfondimento, che vi ricordiamo realizziamo ogni giovedì con annesso un video di spiegazione.

Nel momento della stesura di questo articolo il prezzo dell’oro è pari a 43,41€ al grammo, in crescita dello 0,90% rispetto a una settimana fa. La quotazione in borsa è a quota 1.507$ l’oncia, in rialzo dell’1,14% rispetto alla nostra rilevazione di giovedì scorso.

La crescita quindi è lineare contro entrambe le valute e segna un’inversione di tendenza. Ricordiamo infatti che nelle ultime due settimane il prezzo era in calo o stazionario sotto quota 1.500$ l’oncia, mentre per quanto riguarda il prezzo in euro il valore si è spesso aggirato sopra la soglia dei 43€ al grammo.

Cosa ha contribuito al rialzo dell’oro? Spieghiamolo in modo semplice, ma esauriente qui di seguito!

Fed taglia i tassi: oro inizialmente al ribasso

L’andamento dell’oro ha avuto maggiori variazioni nelle ultime 24 ore, infatti in un primo momento la quotazione è scesa bruscamente arrivando a toccare i 1.481$ l’oncia. Il tutto è avvenuto nel momento in cui la Federal Reserve ha deciso di tagliare i tassi di interesse dello 0,25%, che incidono sul costo del denaro statunitense.

Dopo aver toccato i 1.481$ l’oncia il prezzo è risalito vertiginosamente verso i 1.500$ l’oncia, che sono stati raggiunti questa mattina, permettendoci di affermare che il primo calo è stato solo temporaneo.

C’è stata molta confusione fra gli investitori perché da una parte il rialzo del dollaro ha provocato un conseguente calo dell’oro, dall’altra parte sono emersi altri fattori che hanno aiutato il bene rifugio per eccellenza ad acquisire valore.

Rendimenti titoli di Stato USA in calo aiutano l’oro

Perché l’oro ha ottenuto un rialzo? Come si evince dal titolo i rendimenti dei titoli di Stato USA sono in netto calo e ciò è stato visto come un campanello d’allarme per gli investitori con una bassa propensione al rischio.

I titoli del tesoro statunitensi sono infatti antagonisti dell’oro e quindi un loro calo può provocare un rialzo della quotazione del metallo prezioso, dal momento che gli investitori iniziano a preferire quest’ultima.

Un’altra notizia importante è quella relativa alla guerra commerciale fra Cina e Stati Uniti d’America, dove la prima ha spiegato come un accordo di lungo termine sia molto complicato. Il timore di nuovi dazi o dello stop dei colloqui fra le due superpotenze ha allertato gli investitori, che in questi casi si rifugiano in beni a basso rischio, proprio come l’oro.

Dunque anche per questo motivo la quotazione dell’oro ha ottenuto una crescita, sebbene non così grande da determinare l’inizio di un nuovo trend. Ormai sono diverse settimane che il prezzo è piuttosto stabile nella attuale fascia di prezzo.

Grafici settimanali sul prezzo dell’oro

Il grafico di Bullion Vault appena mostrato indica il prezzo dell’oro in euro dal 24 al 31 ottobre. Qui possiamo notare come rispetto a una settimana fa il prezzo è sì salito, ma non rispetto a inizio settimana, quando viaggiava poco sotto i 43,70€ al grammo. Il prezzo si è alzato proprio nelle ultime ore in seguito agli eventi appena narrati.

Il secondo grafico mostra invece la quotazione dell’oro in dollari e qui la situazione possiamo notare essere abbastanza simile al primo grafico. Il prezzo a inizio settimana è sceso ed è salito solo nelle ultime ore con un buon rialzo che ha portato l’oro a superare i 1.500$ l’oncia.

 

 

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