C’è ancora oro nel sottosuolo terrestre?

Oro sottosuolo

L’oro è una risorsa che ci ha sempre attirato, a cui abbiamo sempre dato un valore enorme. Per molto tempo lo abbiamo cercato, estratto, lavorato ed utilizzato come forma di denaro. Con la scoperta del Nuovo Mondo, molti esploratori hanno attraversato l’oceano per andarlo a prendere nei luoghi più remoti, catturati dal desiderio di diventare ricchi. Con il tempo, però, l’oro ha iniziato ad esaurirsi. L’oro è infatti una risorsa limitata in natura e per le leggi di mercato della domanda e dell’offerta il suo valore è andato sempre in crescendo.

L’oro da estrarre sta davvero per terminare? In realtà la risposta non può che essere negativa, esiste infatti moltissimo oro nascosto nel sottosuolo terrestre, che però è molto difficile oggi da estrarre, ma anche da individuare con i metodi tradizionali. Soprattutto i costi dell’esplorazione dell’oro stanno aumentando vertiginosamente e potrebbe addirittura non essere conveniente estrarlo.

Considerando questi aspetti il valore dell’oro non può che rimanere alto, data la sua limitata quantità disponibile in natura e visti i costi per esplorare ed estrarre l’oro dal sottosuolo.

Oggigiorno i metodi di esplorazione dell’oro sono sinteticamente basati su un semplice principio: l’individuazione degli affioramenti. Questi sono aree di strati rocciosi che fuoriescono in superficie. Tale fenomeno porta a pensare che un minerale è nelle vicinanze e dunque si parte con l’esplorazione.

Gli affioramenti sono visibili in quanto presenti sopra la superficie, ma talvolta questi affioramenti non riescono a raggiungere il suolo. In quel caso è molto difficile scoprirli e sono quindi necessari nuovi metodi, che oltre ad avere una tecnologia avanzata devono essere anche a basso costo.

Vediamo insieme nel dettaglio quali sono i problemi legati ai costi e su quali idee stanno lavorando gli scienziati per scovare nuovi metodi low cost di esplorazione di nuovi giacimenti d’oro.

Costi per l’esplorazione dell’oro

Esplorazione dell'oro

Prima di parlare di nuovi metodi da utilizzare per l’esplorazione dell’oro nel sottosuolo, è importante affrontare il discorso relativo ai costi. Infatti le spese per la ricerca dell’oro sono aumentate notevolmente, tanto da rendere non conveniente l’esplorazione stessa.

Infatti nonostante il prezzo dell’oro sia rinomatamente alto, esso non è così elevato per coprire i costi di nuove scoperte. Infatti secondo il Minex Consulting dal 2007 al 2016 le spese di esplorazione dell’oro sono ammontate a 65 miliardi di dollari, mentre il valore dell’oro estratto è pari a 30 miliardi di dollari.

Ciò significa che non solo le esplorazioni non hanno ottenuto nessun profitto, ma anzi hanno registrato delle perdite. Sostanzialmente per ogni dollaro speso nelle operazioni di ricerca dell’oro è corrisposto 0,46$ di guadagno.

Questi risultati poco confortanti non inducono gli esploratori a cercare nuovo oro. Il problema principale dei costi così alti è legato ai metodi d’esplorazione utilizzati, che non si sono evoluti adeguatamente, ma un problema può essere legato anche alla quotazione dell’oro in sé.

Per spingere gli esploratori dell’oro a partire e ai ricercatori di sviluppare nuove tecniche è probabilmente necessario che il prezzo dell’oro salga ancora. Se i costi superano i benefici significa che l’oro non ha oggi un valore adeguatamente alto per coprire le spese da affrontare nella ricerca.

Perciò riassumendo l’esplorazione dell’oro potrebbe essere facilitata principalmente da due fattori

  • Metodi meno costosi e più efficaci
  • Valore dell’oro più elevato

Un parallelo può essere fatto con la ricerca di nuovi giacimenti di petrolio, che grazie allo sviluppo di una tecnologia in grado di scavare più a fondo, ha ripreso ad essere produttiva.

Quali potrebbero essere i nuovi metodi?

Gli strumenti convenzionali sono poco adatti per l’esplorazione dell’oro nel sottosuolo, soprattutto generano alti costi, alti rischi e basso valore.

Gli esploratori hanno bisogno di nuove tecnologie in grado di osservare cosa si nasconde nel sottosuolo, soprattutto queste tecnologie devono essere necessariamente a basso costo per poter rientrare nelle spese di ricerca.

La ricerca tecnologica si è già mossa e ha sviluppato alcune idee per cercare nuove tecniche di esplorazione, basandosi sulla biogeochimica e sull’idrogeochimica. Attualmente siamo ancora in attesa dei risultati, ma per il momento i test hanno evidenziato particolarità molto interessanti.

Di seguito vi elenchiamo alcune delle idee sviluppate dai ricercatori per ciò che riguarda la biogeochimica:

  • Spinifex. Questa è un’erba che si trova abbondantemente nel deserto australiano. Le sue radici vanno in profondità nel sottosuolo. la pianta dunque potrebbe essere in grado di trovare elementi utili per l’esplorazione dell’oro.
  • Alberi di Eucalipto. In Australia sulle foglie di questi alberi sono stati trovate tracce microscopiche di oro. Sembra infatti che l’oro presente nel sottosuolo entri nelle vene delle radici (larghe 1/5 di un pelo umani) e poi fuoriesca attraverso le foglie.

Invece per quel che concerne l’idrogeochimica:

  • Test sull’acqua sotterranea. Essa scorre per gravità dalle montagne alla valle e nel suo percorso potrebbe incontrare giacimenti di oro nel sottosuolo.
  • Modificando le piattaforme di perforazione per la raccolta dell’acqua potrebbe essere più facile ed economico testare l’acqua sotterranea alla ricerca dell’oro.

Le idee certamente non finiscono qui. Potrebbero adattare le tecniche presenti per l’esplorazione del gas e del petrolio per i minerali, oppure fare una mappatura su scala regionale e individuare i luoghi, dove trovare oro è possibile.

Conclusione

Metodi efficaci per estrarre l’oro nel sottosuolo attualmente non esistono, come abbiamo visto negli ultimi anni l’esplorazione dell’oro non ha prodotto guadagni, bensì perdite. Il motivo principale è relativo alla mancanza di tecniche a basso costo, ma al tempo stesso efficaci. Inoltre il prezzo dell’oro non così elevato non aiuta l’esplorazione a fare passi in avanti.

Secondo gli analisti potrebbero esserci 200 milioni di once d’oro attualmente non scoperte. Secondo alcuni studi le zone più prolifiche del mondo hanno moltissimo oro sotto la superficie. Nel dettaglio in Canada il 70% dell’oro non è stato scoperto, in Australia il 75%, mentre nello Stato del Nevada (uno dei più prolifici) il 55%.

C’è quindi un enorme tesoro nel sottosuolo, ma ad oggi ancora nessuno è in grado di andarlo a prendere senza spendere più di quanto ne genererebbe.

Quali potrebbero essere le conseguenze di un mancato sviluppo tecnologico? 

Innanzitutto l’impossibilità di estrarre l’oro nel sottosuolo e quindi di non poterlo utilizzare, ma le conseguenze sociali potrebbero essere ben peggiori. In Africa e in altri Paesi poveri del mondo con giacimenti di oro tutt’ora sfruttano la popolazione locale per massimizzare la produzione di oro nei giacimenti presenti, trattandoli come schiavi.

Un mancato sviluppo tecnologico potrebbe non alterare questa situazione, bensì peggiorarla. Molti altri imprenditori senza scrupoli potrebbero gettarsi nel business tentando di estrarre più oro possibile dalle miniere già conosciute, tenendo in stato di perenne schiavitù quei lavoratori.

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