Oro in forte crescita raggiunge nuovi massimi

Il prezzo dell’oro è in fortissima crescita e ha raggiunto nuovi massimi non solo relativi all’anno in corso, ma anche al 2018. Nel momento della stesura di questo articolo il valore dell’oro in euro è pari a 38,26€ al grammo, dunque in crescita del 3,77% rispetto a giovedì scorso, mentre la quotazione dell’oro è a quota 1.337$ l’oncia, ottenendo un rialzo del 4,69% sempre rispetto alla nostra ultima rilevazione di una settimana fa.

Come possiamo notare la percentuale di rialzo è molto alta ed è piuttosto insolita. Il motivo di tale rialzo è riconducibile alla debolezza del dollaro, che ha permesso sia all’euro che all’oro di trarne vantaggio. L’oro ha inoltre ottenuto un guadagno anche nei confronti dell’euro, perché quest’ultimo soffre ancora il rallentamento economico dell’eurozona.

Vediamo nel dettaglio i motivi che hanno portato il dollaro a deprezzarsi.

Dollaro debole per possibili tagli della Fed

L’atteggiamento della Fed nei confronti dei tagli è leggermente cambiato, seppur non si sia mai parlato direttamente di tagli al tasso di interesse, che indica il costo del denaro negli USA, il presidente Powell lascia intendere che la banca centrale è pronta a sostenere l’economia in caso di necessità.

Gli analisti di Barclays credono che un taglio dei tassi possa essere possibile già a settembre. In generale molti osservatori scommettono che proprio a settembre possa esserci il primo taglio dei tassi, dopo una politica di aumento degli stessi iniziata nel dicembre del 2017 e interrotta proprio nel dicembre 2018 con la “fase piatta”, ovvero di aspettare a valutare nuovi aumenti.

Perché la Fed sta cambiando atteggiamento? C’è molta incertezza sull’economia globale attualmente per via di molte ragioni sia interne agli Stati Uniti che esterne. Innanzitutto è ancora in corso la guerra commerciale con la Cina, che si è inasprita negli ultimi tempi; inoltre se ne è aperta un’altra con il Messico “colpevole” di non fare abbastanza sforzi contro l’immigrazione clandestina negli USA, a detta di Trump. Dal 10 giugno partiranno i dazi con il Messico con tariffe al 5%, che possono portarsi al 25% a ottobre nel caso in cui lo Stato messicano non facesse ulteriori sforzi sempre in merito alle politiche migratorie.

Il mercato del lavoro ha subito uno stop notevole proprio ieri, con un aumento degli occupati molto al di sotto delle attese. Le previsioni di crescita economica stanno scendendo e sembra che gli USA cresceranno del 2% nella seconda metà dell’anno, molto meno rispetto allo scorso anno.

Infine è da sottolineare come il mese di maggio sia stato il peggiore dal 2010 per le piazze finanziarie,

Tutti questi fattori hanno portato la Fed ad “aprire” a un cambio di rotta e di conseguenza il dollaro ha perso appeal e si è deprezzato. In questo contesto a giovarne è l’oro perché precedentemente era stato preferito proprio al dollaro in qualità di bene rifugio. Con un taglio dei tassi forse gli investitori potrebbero smettere di puntare sul dollaro per proteggere i propri risparmi. Al momento però sono tutte solo ipotesi e non vi è nulla di concreto.

Prezzo dell’oro sui grafici

Il primo grafico che vi presentiamo è estratto da Bullion Vault e ci indica il prezzo dell’oro in euro. Qui possiamo notare che la crescita è stata continua e graduale. Già da giovedì scorso il prezzo aveva abbandonato i 37€ al grammo per finire la settimana a 37,60€ al grammo. La salita è poi continuata da lunedì toccando proprio oggi il massimo dell’anno 2019, ma anche del 2018.

Il secondo grafico indica invece la quotazione dell’oro in dollari. C’è una leggera differenza rispetto al grafico precedente, non solo in termini percentuali di crescita, ma anche di consistenza. Infatti dal massimo raggiunto a quota 1.344$ l’oncia, il prezzo è poi ripiegato in poche ore sotto quota 1.330$ l’oncia, per poi riprendersi solo nella giornata odierna.

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