Oro messo sotto pressione dalla forza del dollaro

oro dollaro

Il rally del’oro visto negli ultimi tempi si è arrestato questa settimana a causa della forza del dollaro statunitense, che ha ritrovato vigore grazie ad alcuni dati economici, che vedremo in seguito. La quotazione dell’oro è oggi a 1.306$ l’oncia, cedendo l’1,07% rispetto alla nostra scorsa rilevazione. Il prezzo dell’oro in euro è invece in questo momento stabile poco sopra i 37€ al grammo, precisamente a quota 37.02€ al grammo.

Infatti la forza del dollaro non ha portato al ribasso solo la quotazione dell’oro e quella degli altri metalli, ma anche l’euro, che in una settimana ha perso poco più dell’1% nei confronti della valuta statunitense.

Dal momento che sia euro che oro hanno subito delle perdite sui mercati finanziari, il prezzo dell’oro in Europa non ha subito grandi conseguenze, ma è rimasto pressoché invariato rispetto a una settimana fa.

Venerdì 1 febbraio sono stati pubblicati i dati sul lavoro negli Stati Uniti d’America, che hanno visto un incremento di 304.000 lavoratori in un mese, sorprendendo gli analisti che avevano previsto un aumento di 165.000 occupati. L’eccezionale dato ha oscurato l’aumento del tasso di disoccupazione, che è passato dal 3,9% al 4%; aumento verificatosi però a causa dello shutdown, ossia il blocco delle attività amministrative degli Stati Uniti d’America.

Questo dato testimonia la buona salute dell’economia statunitense e ha portato molti investitori a puntare sul dollaro, a scapito di altri beni finanziari rivali, tra cui l’oro. I rendimenti dei titoli di Stato americani sono di conseguenza cresciuti e hanno attirato sempre più investitori, togliendo quindi potenziali acquirenti di oro.

La domanda di beni rifugio, però, resta alta. Infatti lo shutdown non sta provocando solo disagi ai lavoratori pubblici e ai cittadini americani, ma anche all’economia in senso generale. Temendo ripercussioni economiche per lo shutdown, gli investitori stanno continuando ad acquistare beni rifugio, come per esempio l’oro, per salvaguardare il proprio capitale da possibili crisi economiche.

L’alta domanda di beni rifugio ha permesso all’oro di frenare il ribasso e restare in una fascia di prezzo piuttosto elevata, se consideriamo la sua quotazione negli ultimi mesi.

In Europa la situazione non è più rosea. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha previsto un rallentamento dell’economia europea, in particolare quella italiana. Questa situazione potrebbe giovare ai beni rifugio e potrebbe quindi sostenere il prezzo dell’oro. Da sottolineare come a poco più di un mese dalla Brexit non vi è ancora un accordo e le possibilità che se ne trovi uno sono oggi molto contenute.

Focus sulla quotazione dell’oro nell’ultima settimana

Prezzo oro euro
Prezzo oro euro – grafico di Bullion Vault

Come possiamo vedere dal grafico di Bullion Vault appena mostrato, il prezzo dell’oro in euro non ha subito forti variazioni e si è mosso in un range compreso fra i 36.82€ al grammo (lunedì 4 febbraio) e 37.12€ al grammo (31 gennaio e 6 febbraio). Nella settimana appena passata l’oro e l’euro hanno avuto andamenti quindi molto simili, dato che entrambi sono stati condizionati dal dollaro americano, che ha provocato un calo del valore di entrambi.

cambio oro dollaro
Cambio oro dollaro – quotazione dell’oro in dollari (XAU/USD)

Il grafico proposto qui sopra mostra invece il cambio oro dollaro (XAU/USD) e possiamo subito notare differenze sostanziali con il grafico precedente. Qui infatti il ribasso nell’ultima settimana è evidente e continuo, salvo una breve fase laterale 1.309$ – 1.317$ fra martedì 5 febbraio e mercoledì 6 febbraio. Lo scorso giovedì la quotazione si trovava a 1.325$ l’oncia e oggi ha sfiorato la soglia dei 1.300$ l’oncia. Nelle ultime ore la quotazione dell’oro è leggermente ripartita salendo da 1.303$ l’oncia a 1.306$ l’oncia.

 

 

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