Nuovo record per il prezzo dell’oro in tempi di Coronavirus

Oro record coronavirus

Il prezzo dell’oro continua a crescere e raggiunge un nuovo record nel corso di questa settimana. La crisi di Coronavirus sta spingendo in alto la domanda di oro e di conseguenza il prezzo tende a crescere in tutto il mondo, confermando ancora una volta il ruolo di bene rifugio che ha il metallo prezioso.

Prima di addentrarci in dettagli più tecnici, come di consueto vi segnaliamo la quotazione dell’oro nel momento della stesura del nostro articolo. Il prezzo è pari a 50,93€ al grammo, in crescita del 3,60% rispetto al nostro ultimo approfondimento; mentre la quotazione dell’oro è pari a 1.720$ l’oncia, in rialzo del 3,55% sempre rispetto a giovedì scorso.

La crescita è continua e piuttosto elevata, un rialzo settimanale superiore al 3% è infatti abbastanza anomalo per l’oro, ma non in tempi di Coronavirus, dove sui mercati c’è incertezza e instabilità.

L’oro registra nuovi record

Il prezzo dell’oro in euro ha raggiunto ieri 15 aprile 2020 un nuovo record storico a quota 51,03€ al grammo. Storico perché è il valore più alto mai raggiunto dall’oro da quando esiste l’euro. La quotazione dell’oro invece ha raggiunto il 14 aprile 2020 quota 1.746$ l’oncia, il valore più alto dall’ottobre del 2012 e chiaramente anche il massimo annuale.

Sono valori molto alti soprattutto se dovessimo considerare il prezzo dell’oro solo un anno fa. Facciamo chiarezza e vediamo quanto l’oro sia cresciuto considerando il valore di aprile degli anni passati. Fra parentesi la percentuale di crescita o decrescita che ha avuto il prezzo dell’oro dall’anno precedente:

  • Aprile 2020: 50,93€ al grammo (+39,84%) e 1.720$ l’oncia (+33,23%);
  • Aprile 2019: 36,42€ al grammo (+3,84%) e 1.291$ l’oncia (-2,64%);
  • Aprile 2018: 35,07€ al grammo (-6,91%) e 1.326$ l’oncia (+6,25%).

Salta all’occhio la differenza che si è vista quest’anno, dove l’oro ha ottenuto una crescita molto consistente e valida sia nel confronto con l’euro che con il dollaro. Negli anni precedenti i due valori hanno avuto invece una discrepanza, infatti qui entra in gioco un terzo fattore, ovvero l’andamento del cambio euro dollaro.

Gli ultimi 12 mesi sono stati molto prolifici per la quotazione dell’oro. Per gran parte del tempo la disputa commerciale fra Cina e Stati Uniti d’America ha portato incertezza sui mercati e di conseguenza gli investitori si sono rifugiati nell’oro, inoltre il trend crescente ha attirato l’attenzione dei grandi fondi speculativi.

Da circa due mesi l’attenzione si è giustamente focalizzata sul Coronavirus, che per il problema sanitario ha portato metà della popolazione mondiale in quarantena con evidenti effetti negativi anche sull’economia. L’oro anche in questo caso ha assunto il ruolo di bene rifugio e la sua crescita l’ha portato a registrare nuovi record.

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha stimato per il 2020 una recessione globale (-3%), più sostenuta in Europa, dove il Pil dei maggiori Paesi potrebbe registrare cali molto consistenti. l’FMI ha stimato infatti una recessione in Italia (-9,1%), Spagna (-8%), Francia (-7,2%) e Germania (-7%). Questi dati hanno probabilmente a un aumento della domanda di oro in qualità di bene rifugio.

Prezzo sui grafici a 7 giorni

Prezzo dell'oro in euro dal 9 al 16 aprile 2020
Prezzo dell’oro in euro dal 9 al 16 aprile 2020

Il grafico qui proposto di Bullion Vault indica il prezzo dell’oro in euro dal 9 al 16 aprile 2020. Possiamo osservare una crescita consistente da lunedì scorso e da una stabilità successiva fatta di saliscendi. Uno dei picchi raggiunti (51,03€ al grammo) è il nuovo record storico dell’oro. Considerando che siamo molti vicini a quella cifra, non è escluso che l’oro possa registrare nuovi record nelle prossime ore o nei prossimi giorni.

Prezzo dell'oro in dollari dal 9 al 16 aprile 2020
Prezzo dell’oro in dollari dal 9 al 16 aprile 2020

Il secondo grafico indica la quotazione dell’oro in dollari sempre dal 9 al 16 aprile 2020. L’andamento qui è non è diverso dal grafico precedente. Assistiamo a un notevole rialzo, culminato nel nuovo record annuale (1.746$ l’oncia), e a una fase di stabilità nei giorni successivi.

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