La quotazione dell’oro mantiene la sua stabilità

USA CINA oro

La quotazione dell’oro mantiene la propria stabilità e continua a viaggiare nella stessa fascia di prezzo da circa due settimane. Il prezzo dell’oro infatti non riceve gli impulsi necessari per iniziare un trend al ribasso o al rialzo, ma è in attesa di notizie importanti che possano indirizzare gli investitori in una direzione o nell’altra.

Nel momento della stesura di questo articolo il prezzo dell’oro è pari a 42,55€ al grammo, in calo dello 0,26% rispetto alla nostra ultima rilevazione. La quotazione dell’oro è invece pari a 1.456$ l’oncia, in discesa dello 0,88% sempre rispetto al nostro approfondimento di giovedì scorso.

Ovviamente il calo è sostanzialmente effimero e di fatto possiamo parlare di un prezzo dell’oro stabile, ad eccezione del valore in dollari. Alcuni fattori avrebbero potuto influenzare l’oro, in particolar modo l’andamento del dollaro e i rapporti fra Cina e Stati Uniti d’America. Nel primo caso osserviamo un dollaro che si mantiene forte e questo sicuramente spinge la quotazione dell’oro verso il basso, o meglio a non crescere. Infatti il calo del prezzo dell’oro in dollari è stato più consistente rispetto al valore in euro.

Nel secondo caso la situazione è più complessa e la analizzeremo in un paragrafo a sé, proprio di seguito.

I rapporti Cina – Stati Uniti d’America influenzano l’oro?

I rapporti fra Cina e Stati Uniti d’America sono un importante fattore di influenza per il prezzo dell’oro, infatti in caso di tensione fra le due superpotenze l’oro trae guadagno. Non è un caso che l’assenza di un accordo commerciale abbia portato il prezzo dell’oro a nuovi record nel corso del 2019.

In questa settimana il prezzo dell’oro non si è mosso nonostante alcune notizie arrivate dai rapporti fra Cina e USA.

Il recente ottimismo su un possibile accordo commerciale USA-Cina è svanito piuttosto rapidamente dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato la legislazione a sostegno dei manifestanti di Hong Kong. Trump ha anche firmato un altro disegno di legge, che vieta la vendita di munizioni come lacrimogeni e proiettili di gomma alla polizia di Hong Kong.

Se quindi da una parte l’ottimismo del raggiungimento di un accordo dovrebbe spingere l’oro al ribasso, il sostegno USA ai manifestanti di Hong Kong complica la relazione fra i due Paesi e aiuta l’oro a crescere.

Molto probabilmente entrambi i fattori portano l’oro a mantenersi stabile, sommato al fatto che il dollaro si mantiene forte e sui massimi da 2 anni.

Nei prossimi giorni vedremo se nuovi sviluppi su questo “fronte” possano influenzare o meno l’oro, ricordiamoci anche che la Gran Bretagna si appresta a nuove elezioni, che sono strettamente collegate alla Brexit. Questo evento potrebbe condizionare la quotazione dell’oro in futuro se dovesse causare crisi geopolitiche in Europa.

Prezzo dell’oro sui grafici settimanali

Prezzo dell'oro in euro 21 - 28 novembre 2019
Prezzo dell’oro in euro 21 – 28 novembre 2019 (Bullion Vault)

Il grafico appena proposto è stato preso direttamente dal sito web di Bullion Vault e ci indica il prezzo dell’oro in euro negli ultimi sette giorni. Notiamo una certa stabilità, dato che il prezzo è oscillato solo fra i 42,77€ al grammo e i 42,47€ al grammo, ovvero nell’arco di 0,30€ al grammo, una fascia di prezzo davvero molto sottile.

Prezzo dell'oro in dollari 21 - 28 novembre 2019
Prezzo dell’oro in dollari 21 – 28 novembre 2019

Il secondo grafico indica invece la quotazione dell’oro in dollari e qui il discorso cambia leggermente. Infatti come già spiegato il calo è stato dello 0,88%, che non è così elevato, ma non possiamo ignorarlo. L’oro è in questo momento vicino ai minimi dell’anno, senza però oltrepassarli. Da inizio settimana possiamo notare anche qui una stabilità del prezzo che è oscillata dai 1.463$ l’oncia ai 1.451$ l’oncia, in netto calo rispetto ai 1.475$ registrati giovedì scorso.

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