Il prezzo dell’oro regge dopo decisione Fed sui tassi

Il prezzo dell’oro non ha subito gravi perdite dopo la decisione della Federal Reserve di alzare i tassi di interesse, scendendo sì sotto la soglia di 1.200$ l’oncia, ma attestandosi a 1.196$ (32,90€ al grammo), rimanendo quindi nel range dell’ultimo mese, che varia da 1.212$ del 13 settembre (all’epoca 33,36€ al grammo) a 1.187$ l’oncia dell’11 settembre (a quel tempo 33,14€ al grammo).

La Federal Reserve ha deciso ieri sera 26 settembre di aumentare i tassi di interesse dello 0,25%, portandoli dunque a +2,25%. I tassi di interesse indicano sostanzialmente il costo del denaro, ciò significa che per le banche comprare dollari dalla banca centrale costerà di più. Per questa ragione il dollaro ha subito un rialzo in borsa a scapito della valuta principale rivale, ovvero l’euro.

Tutto ciò si riflette anche sulla quotazione dell’oro, essendo il metallo prezioso scambiato direttamente in dollari in borsa. Un dollaro forte frena un possibile rialzo dell’oro finanziario, ma non è ovviamente l’unico fattore che muove la quotazione del bene rifugio per eccellenza.

Diverso è il caso del prezzo dell’oro in euro, che ha subito un calo negli ultimi giorni, ma è rimasto pressoché invariato dopo la riunione della Fed. Il prezzo dell’oro in Italia e nell’eurozona ha subito un calo verso la fine della scorsa settimana, che l’ha portato a viaggiare sotto la soglia dei 33€ al grammo da lunedì.

Il prezzo dell'oro
Grafico di Bullion Vault sul prezzo dell’oro in euro

L’immagine qui sopra è stata presa dal sito Bullion Vault e mostra l’andamento dell’oro in euro nell’ultima settimana. Possiamo notare che il prezzo dell’oro è sceso lo scorso venerdì da 33€ al grammo fino a 32,70€ poco dopo mezzogiorno. L’andamento successivo è stato piuttosto invariato con il minimo a 32,67€ al grammo (26 settembre) e massimo a 32,90€ al grammo, ossia il prezzo dell’oro odierno.

Il prezzo dell’oro nell’ultima settimana

Il prezzo dell’oro nell’ultima settimana ha avuto un leggero calo, dato che è sceso sotto la soglia dei 1.200$ l’oncia e sotto i 33€ al grammo. Poc’anzi abbiamo osservato l’andamento dell’oro in euro, di seguito mostreremo il grafico che rappresenta la quotazione dell’oro in borsa, dunque in dollari americani.

Il prezzo dell'oro
Grafico che mostra il prezzo dell’oro in dollari

Da questo grafico possiamo notare principalmente due eventi. Il primo è la caduta di venerdì scorso che ha portato la quotazione dell’oro da 1.211$ l’oncia (33,01€ al grammo) a 1.192$ l’oncia (32,71€ al grammo), salvo poi riprendersi e tornare in serata a 1.999$ l’oncia, pari a 32,84€ al grammo.

Il secondo evento è relativo proprio alle 20 di ieri sera, in occasione della fine della riunione della Federal Reserve, che ha aumentato il tasso di interesse. Il prezzo dell’oro è stato molto volatile salendo e scendendo in poco tempo tra i 1.200$ l’oncia e i 1.191$. Il prezzo come possiamo vedere si è poi stabilizzato e ha quindi retto l’urto della decisione della banca centrale americana.

Stabile è stata anche la quotazione da lunedì fino a ieri sera, molto probabilmente perché era in attesa di questo evento.

Possibili eventi che potrebbero determinare il prezzo dell’oro

Gli investitori in oro hanno dimostrato nell’ultimo mese una certa cautela. Infatti il prezzo è da metà agosto che non prende una direzione precisa. La nuova fase laterale è un fatto positivo perché sostanzialmente ha interrotto la discesa della quotazione dell’oro, iniziata lo scorso aprile.

Il prezzo dell’oro in Europa ha avuto un andamento diverso rispetto alla quotazione in borsa perché anche l’euro ha subito delle perdite nei confronti del dollaro americano. Il cambio euro dollaro è infatti sceso da quota 1,24 a quota 1,13 in 5 mesi, sebbene poi abbia recuperato leggermente portandosi oggi intorno a 1,17.

Resta alta la preoccupazione sulla guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina. Lunedì 24 settembre sono entrate in vigore le tariffe pari a 200 miliardi di dollari sui prodotti cinesi importati negli USA, ma Trump ha minacciato di alzarli in caso di rappresaglia cinese su questa decisione.

La risposta della Cina è stata quella di porre dazi intorno ai 60 miliardi di dollari sui prodotti americani esportati in Cina. Era stato aperto un tavolo delle trattative, chiuso subito dopo a causa della decisione americana di continuare sulla strada dei dazi.

In un clima di tale incertezza gli investitori sono cauti sul fare forti investimenti nonostante il prezzo dell’oro sia ai minimi annuali, probabilmente in caso di risoluzione delle tensioni commerciali l’oro potrebbe ottenere dei guadagni in borsa.

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