Mercati positivi e propensione al rischio: l’oro scende ancora

I mercati azionari positivi e la propensione al rischio da parte degli investitori hanno portato l’oro a un nuovo ribasso, rispetto alla nostra ultima rilevazione. La quotazione dell’oro è scesa infatti da 1.306$ l’oncia a 1.292$ l’oncia, cedendo dunque l’1,08%. Il prezzo dell’oro in euro è anch’esso in discesa, esattamente da 37,32€ al grammo agli attuali 36,99€ al grammo. Un ribasso dello 0,88%.

La propensione al rischio è un fattore ostile alla quotazione dell’oro, dato che il metallo prezioso è considerato un bene rifugio e quindi tendenzialmente ottiene vantaggi in situazioni di crisi geopolitica o economica. Con i mercati azionari che negli ultimi giorni stanno accumulando guadagni il prezzo dell’oro ha sofferto, rimanendo però in una soglia molto elevata. Bisogna infatti ricordare come lo scorso anno la quotazione dell’oro era finita sotto i 1.200$ l’oncia e solo nella seconda metà del 2018 ha recuperato terreno tornando nei pressi dei 1.300$ l’oncia.

Quali sono stati gli eventi che hanno portato i mercati ad avere giornate positive a scapito dell’oro?

Accordo commerciale Cina – Stati Uniti d’America più vicino

Le trattative fra Cina e Stati Uniti d’America per giungere a un accordo commerciale sembravano essersi arenate, ma ora sembrano invece aver compiuto passi in avanti notevoli. Una delegazione cinese guidata dal vicepremier Liu He è a Washington per discutere con la controparte statunitense. Ciò potrebbe indicare che la Cina ha compreso le problematiche esposte dagli USA. Gli investitori hanno quindi visto questo incontro come un progresso non indifferente nelle trattative ed ha scatenato di conseguenza un ribasso per la quotazione dell’oro.

Brexit: ultima possibilità?

Il discorso Brexit ha tenuto banco per mesi e sta lasciando col fiato sospeso molti investitori, ma soprattutto i cittadini britannici, ancora ignari del loro prossimo futuro. L’accordo stretto da Theresa May con Bruxelles è stato bocciato più volte dalla Camera dei Comuni e ora si tenta una nuova via: il dialogo con l’opposizione laburista guidata da Jeremy Corbyn.

Theresa May intende trovare una soluzione insieme al suo avversario, da presentare poi a Bruxelles e farla approvare dal parlamento britannico. Il leader dei Labour ha accettato e per questa ragione un nuovo spiraglio per un’uscita ordinata del Regno Unito dall’UE è ancora possibile. La House of Commos ha ieri votato una legge che esclude il “No Deal”, ciò significa che Theresa May sarà obbligata a chiedere un rinvio della Brexit, qualora non si trovasse nessun accordo.

In questo contesto gli investitori in oro non possono che rimanere in attesa, data la confusione è molto difficile comprendere se conviene comprare o vendere oro. Chiaramente in caso di accordo gli analisti non si aspettano un rialzo dell’oro, ma tutto è ancora possibile e difficile da decifrare.

Dollaro molto forte spinge al ribasso la quotazione dell’oro

Infine, ma non per importanza, vi è la forza del dollaro che ha raggiunto nuovi massimi annuali e ha spinto l’euro ai suoi minimi dell’anno. Il cambio euro dollaro per una giornata è addirittura sceso sotto quota 1,12. La quotazione dell’oro ha conosciuto un profondo ribasso proprio per via della forza del dollaro USA.

Quest’ultimo è stato ancora preferito come bene rifugio. Infatti la Federal Reserve, sebbene sembra che non voglia aumentare i tassi nel 2019, è fra le banche centrali meno accomodanti al mondo. Molti investitori in un certo senso continuano a vedere dunque il dollaro come una valuta rifugio.

Gli Stati, però, aumentano le riserve di oro

Se da una parte la propensione al rischio è aumentata bisogna sempre considerare che la situazione economica mondiale non è così rosea, dato che il rallentamento della crescita si sta verificando pressoché ovunque. Per proteggersi da questa situazione molti Stati stanno aumentando le proprie riserve d’oro o stanno facendo rientrare in patria dall’estero le proprie disponibilità d’oro.

È emerso che la Turchia ha comprato ben 18,5 tonnellate d’oro dal mercato nel terzo trimestre dello scorso anno, mentre è già noto che l’Ungheria aveva deciso di decuplicare le proprie riserve d’oro. La Russia ha invece aumentato le proprie disponibilità d’oro di 92 tonnellate e la Cina aveva comunicato di aver incrementato le proprie riserve d’oro tramite il quotidiano statale China Daily.

Quotazione dell’oro sui grafici

Il grafico sul prezzo dell’oro in euro pubblicato qui sopra è stato tratto dal sito Bullion Vault. Esso mostra l’andamento del prezzo dell’oro in euro negli ultimi 7 giorni. Possiamo notare che in realtà sia stato molto lineare e stabile, ad eccezione di giovedì scorso, che ha perso circa 0,30€ al grammo in una sola giornata. La poca volatilità indica che l’andamento del valore dell’oro è stato molto simile a quello dell’euro sul Forex.

Il grafico qui esposto mostra invece il cambio oro dollaro, sempre negli ultimi 7 giorni. Anche qui possiamo notare una certa linearità nei movimenti da lunedì in poi, ma una forte discesa lo scorso giovedì. Qui il calo in una sola giornata è stato di circa 20$ l’oncia. Siamo al momento in una fase di incertezza e ciò porta la quotazione dell’oro a non avere un trend ben delineato, ma al momento è sotto la soglia psicologica dei 1.300$ l’oncia.

 

 

 

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